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Cosa prevede la nuova riforma delle pensioni in Svizzera?
Di Marie Vuilleumier Questo contenuto è stato pubblicato il 28 novembre 2019 8.17 28 novembre 2019 – 08:17
Il finanziamento delle pensioni in Svizzera poggia su basi sempre più fragili. Serve urgentemente una riforma, ma un primo progetto è stato respinto in votazione popolare. Il governo ha appena elaborato una nuova bozza di riforma, denominata “AVS 21”, che ripropone l’aumento dell’età pensionabile per le donne.
Di cosa stiamo parlando?
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L’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVSLink esterno), che garantisce il minimo vitale per tutti i pensionati che vivono o hanno lavorato in Svizzera, deve essere urgentemente riformata. I contributi degli assicurati e le sovvenzioni statali non sono più sufficienti a rimpolpare le casse. Un primo tentativo di riforma globale del sistema di previdenza per la vecchiaia è fallito in votazione popolare nel 2017. Il Consiglio federale (governo) ha sviluppato un nuovo progetto che riguarda solo l’assicurazione vecchiaia: AVS 21Link esterno. Il progetto deve però ancora passare al vaglio del parlamento ed essere sottoposto al voto dei cittadini.
AVS
Le date chiave
- 28 agosto 2019: il Consiglio federale adotta il messaggio sul progetto AVS 21 all’attenzione del parlamento.
- 19 maggio 2019: il 66% dei votanti svizzeri approva la riforma dell’imposizione delle imprese (RFFA), che prevede un versamento annuo supplementare di 2 miliardi di franchi nei fondi AVS.
- 24 settembre 2017: il progetto di revisione globale “Previdenza per la vecchiaia 2020” è respinto dal 52,7% dei votantiLink esterno.
Qualche spiegazione in più
- Come funziona l’attuale sistema previdenziale in Svizzera?
La previdenza per la vecchiaia si basa su tre pilastri: AVS, previdenza professionale e risparmio privato.
Tutti i pensionati ricevono l’AVS, poiché tutte le persone che risiedono o lavorano in Svizzera sono tenute a pagare i relativi contributi. L’AVS ha lo scopo di garantire il minimo vitale, ma il livello delle rendite variaLink esterno a seconda del reddito percepito e della durata dei contributi. Questa assicurazione si basa sul principio della solidarietà tra generazioni: i lavoratori finanziano i pensionati. I contributi dei dipendenti sono pagati per metà dai dipendenti e per metà dai datori di lavoro.
Un’ampia percentuale di pensionati riceve inoltre una rendita dalla propria cassa pensione professionaleLink esterno. Questa assicurazione è obbligatoria per tutti i collaboratori che guadagnano più di 21’330 franchi all’anno. È finanziato in parti uguali da datori di lavoro e dipendenti e mira a mantenere il tenore di vita prima del pensionamento.
Alcuni pensionati ricevono inoltre una rendita grazie alla loro previdenza privataLink esterno, per la quale hanno deciso volontariamente di versare contributi durante la loro vita lavorativa. Questa assicurazione è facoltativa.
Se l’AVS e la previdenza professionale (cassa pensioni) non sono sufficienti a coprire i bisogni di base, i pensionati possono ottenere prestazioni complementari (PC) dallo Stato..
- Perché il primo progetto di riforma è stato respinto nella votazione?
Oggi, l’età pensionabile legale in Svizzera è di 64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini. La proposta di innalzare l’età pensionabile per le donne a 65 anni, formulata dalla “Previdenza per la vecchiaia 2020”, si è scontrata con l’opposizioneLink esterno di alcuni settori sindacali, di una parte della sinistra e di gran parte della popolazione. Tutti concordano sul fatto che le donne sono già sufficientemente svantaggiate a causa della disuguaglianza salariale, dei posti di lavoro meno retribuiti e del lavoro a tempo parziale.
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Il progetto è stato osteggiato anche da alcuni partiti di destra, che hanno denunciato la mancanza di equità nella riforma nei confronti degli attuali pensionati, che avrebbero ricevuto pensioni più basse, e dei giovani, che avrebbero dovuto contribuire di più.
- Cosa prevede la nuova riforma AVS 21?
Nonostante il rifiuto del precedente progetto in votazione popolare, AVS 21Link esterno propone nuovamente di aumentare l’età pensionabile delle donne a 65 anni. L’aumento verrebbe introdotto gradualmente sull’arco di quattro anni.
AVS 21 contempla la possibilità di un pensionamento anticipato a partire dai 62 anni. Ciò significa che gli uomini potrebbero ricevere la pensione con un anno di anticipo rispetto alla normativa vigente. La riforma mira d’altro canto anche a incoraggiare le persone a lavorare oltre i 65 anni, offrendo la possibilità di colmare le lacune contributive o di migliorare il reddito utilizzato per calcolare la pensione.
L’ultima misura proposta per ricostituire i fondi AVS è un aumento di 0,7 punti percentuali dell’imposta sul valore aggiunto (IVALink esterno), che raggiungerebbe un’aliquota dell’8,4%.
- AVS 21 ha più sostegno del precedente progetto?
Le criticheLink esterno rimangono sostanzialmente le stesse. I partiti di sinistra e i sindacati denunciano l’aumento dell’età pensionabile delle donne senza alcuna misura concreta per migliorare la parità sul mercato del lavoro e nelle economie domestiche. I partiti di destra e gli ambienti economici ritengono che l’aumento dell’IVA sia troppo elevato e chiedono maggiori misure per ridurre la spesa e incoraggiare il lavoro oltre i 65 anni.
La maggioranza dei partiti si rammarica che il governo abbia deciso di separare le riforme dell’AVS e della previdenza professionale.